Il dipolo: la più semplice, efficace ed economica delle antenne.
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Sia che lo vediate raffigurato come in figura 1 o figura 2, il dipolo
consiste sempre in un tratto di cavo elettrico pari alla metà circa
della lunghezza d'onda ed al cui centro viene inserito il cavo
coassiale di discesa.
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Premesso che la velocità della luce è pari a 300.000 Km/sec.,
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per calcolare la lunghezza d'onda, e quindi anche la lunghezza
dell'antenna, basta usare questa semplice formula:
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L = V : F ove
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L = Lunghezza d'onda in metri
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V = velocita della luce = 300.000
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F = frequenza in Khz
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Ad esempio per la banda dei 7 Mhz :
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300.000 : 7000 = 42,85 metri. Lunghezza d'onda in metri
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Questo valore viene moltiplicato per il fattore di velocità 0,95 per
ottenere la lunghezza fisica del cavo necessario per il dipolo.
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42,85 X 0,95 = 40,7.
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Di solito, però, nel tagliare il cavo si lascia sempre un margine di
cavo in più per effettuare meglio la taratura pratica.
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La disposizione classica del dipolo è in orizzontale così come si
vede in fig 1 e 2. In questa conformazione il lobo di radiazione è
soprattutto perpendicolare all'antenna.
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In molti casi viene adottatta la disposizione a V invertita come si
può vedere in Fig. 3.
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Questa disposizione modifica in certo modo il lobo di radiazione
migliorando un po il segnale anche nella direzione più critica.
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Inoltre si ha il vantaggio meccanico di poter utilizzare un solo palo
di sostegno, centrale, facendo cadere lateralmente i cavi del
dipolo che, se ben montati, possono fungere anche da tiranti.
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Risulta leggermente diversa anche l'impedenza (con l'angolo a 90°
dovrebbe avvicinarsi ai 52 ohm), ma in pratica ciò che conta è,
alla fine, lavorare di rosmetro per trovare la lunghezza giusta.
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Per evitare di tagliare il cavo più del necessario si puo
semplicemente piegare il cavo su stesso e, magari, chiuderlo a
mò di occhiello per agganciarvi i tiranti. Quello che conta è la
lunghezza elettrica del cavo, più che quella fisica.
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Il dipolo è talmente flessibile che potete anche piegarne le
estremità se lo spazio non è sufficiente, fig.4
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Altro stratagemma per sfruttare al meglio le qualità del dipolo è
quello di disporre più dipoli in parallelo fra di loro, con un unico
cavo di discesa, come si può vedere in figura 5.
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Le misure dei vari dipoli non si discostano dalla misura dello
stesso dipolo se installato singolarmente.
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Lavorando bene meccanicamente, i vari dipoli, se disposti a V
invertita, possono funzionare direttamente anche da tiranti del
palo centrale di sostegno.
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Un'ottima soluzione in particolare per chi ha problemi di spazio.
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Ho sperimentato personalmente questa soluzione ( dipoli in
parallello ed a V invertita ) con ottimi risultati.
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Per semplificarvi la vita vi riporto di seguito le misure indicative
della lunghezza totale dei dipoli per le bande di maggior uso:
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80 m. : 37,70 metri ( 40, 2 per il CW)
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40 m. : 20,10 metri ( 20, 3 per il CW)
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20 m. : 10,05 metri ( 10,16 per il CW)
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15 m. : 06,67 metri ( 06,74 per il CW)
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10 m. : 04,90 metri ( 05,05 per il CW)
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N.B. Quella indicata è la lunghezza elettrica, tagliate sempre un
pò di cavo in più per la taratura, e per i vari fissaggi e piegamenti.
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Il cavo di discesa: l'impedenza dovrebbe essere di 75 ohm, che
tende a variare nel caso di V invertita. In pratica va bene anche un
buon cavo da 50/52 ohm, l'importante è avere il minimo delle
perdite, anche se con un leggero disadattamento d'impedenza.
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Anche un buon cavo TV a 75 ohm (satellitare) puo andare bene,
ma andateci piano con la potenza di uscita (max 100 W) !
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Infine una nota interessante: il dipolo per i 40 metri risuona
abbastanza bene anche in 15 metri e, lavorando in 3° armonica,
offre anche un paio di db di guadagno. Provare per credere.
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Si tratta solo di trovare un buon compromesso nella taratura tra
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le due bande.
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