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                                       V.L.F. UP-CONVERTER

Se non si dispone di un ricevitore in grado di sintonizzare frequenze al di sotto dei 100 kHz e non si vogliono spendere fior di quattrini per l’acquisto di apparati dedicati, allora l’unica alternativa  veramente valida per fare ascolto su questa porzione di banda, consiste nell’usare un up-converter.

 Stuzzicato da vari articoli apparsi recentemente anche su queste pagine, sono andato alla ricerca di un mio circuitino che ho a lungo utilizzato per l’ascolto delle onde lunghe. Come visibile dalla fig.1 lo schema elettrico non presenta eccessive difficoltà realizzative, adatto quindi per chiunque volesse intraprendere questo tipo di ascolto a costi veramente ridotti. 

Comunque per coloro che volessero servirsene, nella fig.2 si può anche vedere la basetta dal lato rame. Del progetto originale ho modificato soltanto l’antenna in ferrite che in questo caso dovendo lavorare su una frequenza più bassa, deve ospitare un maggior numero di spire avvolte, ed un link aggiuntivo da collegare ad un’antenna esterna. 

L’integrato utilizzato è un NE602 della Philips, nel cui interno sono presenti, un mixer bilanciato convertitore di frequenza, un oscillatore locale ed un piccolo preamplificatore per rafforzare i segnali d’ingresso. Seguendo lo schema elettrico notiamo che l’oscillatore locale fa capo ai piedini 7 e 6, dove vi è anche collegato un quarzo da 24.000 kHz; valore che ho scelto per comodità mia, ma che come vedremo ognuno può  cambiare in funzione delle proprie esigenze. Il principio di funzionamento è molto semplice. 

Il segnale proveniente dall’antenna viene iniettato all’ingresso del mixer convertitore ai piedini 1 e 2. Contemporaneamente anche il segnale generato dall’oscillatore locale a 24.000 kHz viene internamente iniettato al mixer, all’interno del quale avviene la somma e la differenza dei due predetti segnali. Noi in questo caso siamo interessati alla somma ed è di quest’ultima che ci occuperemo. 

I segnali da 100 kHz in giù provenienti dall’antenna, sommandosi quindi col valore di 24.000 kHz c’è li ritroveremo all’uscita, ovvero ai piedini 4 e 5, traslati in frequenza col nuovo valore da 24.100 kHz in giù. Supponendo di voler ricevere la stazione di tempo e frequenza DCF77 che trasmette sui 77,5 kHz, per poterla ascoltare dobbiamo sintonizzare sul nostro ricevitore, la frequenza che è data dalla somma di 77,5  kHz più 24.000 kHz ovvero 24.075,5 kHz. 

Con questo convertitore la frequenza più bassa che sono riuscito a ricevere è intorno ai 12 kHz, dove operano tre potenti stazioni russe che sono di ausilio alla radionavigazione, i cui segnali cadenzati nel tempo possono essere ascoltati con la medesima intensità sia di giorno che di notte. Spostando la sintonia si potranno ascoltare decine di emissioni, tra cui anche altre due stazioni di tempo e frequenza, rispettivamente a 75 kHz e 60 kHz; che nel nostro caso sintonizzeremo a 24.075 kHz e 24.060 kHz. 

Questi segnali opportunamente demodulati ed elaborati forniscono delle precisissime indicazioni relative all’ora, ai minuti ed ai secondi attuali; nonché alla data attuale espressa come anno, mese, giorno del mese e della settimana ed altro ancora. Tornando brevemente al quarzo Q1, la scelta del suo valore va fatta in base al ricevitore di cui si dispone ed alla silenziosità della banda sulla quale si intendono traslare i segnali. Ad esempio possiamo usare un quarzo da 28.000 kHz e traslare il tutto sulla banda dei 10 mt. 

In questo caso ricordarsi di ridurre la capacità C3 da 20 pF a 15 pF. Per l’alimentazione del convertitore ho preferito usare un porta pile con 4 stilo per un totale di 6V, per evitare in questo modo eventuali disturbi provenienti dalla rete elettrica a 220 V. alternata.  Per la L4 occorre avvolgere 180 spire affiancate di filo di rame verniciato da 0,5 mm. di diametro, su una ferrite da 10 mm. di diametro per 20 cm. di lunghezza. Sopra ed al centro della L4, avvolgeremo la L3 costituita da 110 spire affiancate di filo di rame verniciato da 0,2 mm. di diametro, avendo cura di interporre tra loro un sottile cilindretto di carta; vedi fig.3. Per L1 ed L2, su un supporto di 5 mm. di diametro con nucleo, vanno avvolte ed affiancate rispettivamente 14 e 4 spire di filo di rame verniciato da 0.3 mm. di diametro. 

A questo punto collegate al convertitore l’antenna di dimensioni più grande che avete a disposizione, possibilmente un dipolo; collegate la sua uscita al ricevitore; date alimentazione al circuito; provate a sintonizzare un segnale e tarate il nucleo della L1-L2 per la massima intensità del segnale ricevuto. Per tarare CV1 è sufficiente sintonizzare col vostro ricevitore il valore del quarzo usato, in questo caso 24.000 kHz e con un cacciavite non induttivo  regolare fino ad ottenere il battimento zero. 

Anche se l’accordo di L4 in centro banda è di circa 60 kHz è possibile ricevere un gran numero di stazioni anche sulla banda che va da 300 kHz. a 500 kHz. dove è possibile ascoltare le stazioni radiofaro per la radio localizzazione e le costiere. 

Con questo spero di aver detto tutto e di aver dato un quadro sufficientemente chiaro. Salutandovi auguro a tutti buon lavoro e soprattutto buon ascolto sulle V.L.F.  e naturalmente se vorrete contattarmi fatelo all’indirizzo e-mail.

IT9DPX - #135  (Francesco M.)