Antenna verticale per 160 metri


Questa antenna è alta m 27,60 e richiede un piano di terra costituito da una cinquantina di radiali lunghi circa 40 metri, stesi a raggiera attorno alla base. Non è molto comoda, si usa solo in trasmissione e quando tira vento possono insorgere gravi problemi, ma in compenso nel pile-up è un' arma vincente.



Occorre una base molto robusta, questa è costruita con un piano imbullonato a quattro picchetti zincati piantati per circa un metro. Sotto alcune pietre servono ad evitare che col terreno infradiciato dalla pioggia l' antenna si abbassi, nel qual caso si allenterebbero i tiranti e ci sarebbe rischio di crollo.



L' antenna è alta 27,60 metri, che naturalmente non è la lunghezza intera. Per non caricarla con una bobina alla base, che indurrebbe una certa perdita, viene usato un carico lineare. In pratica sono i due tubi verticali posti a fianco dell' antenna vera e propria, che hanno quasi in cima un ponticello destinato a metterli in contatto. Sono lunghi 5 metri (se accorciate la verticale occorre allungare i tubi) il diametro non è critico, può andare da 25 a 30 mm e distano 25 cm l' uno dall' altro, anche la distanza dall' antenna non è critica, io ho tenuto 25 cm ma dipende da che isolatori avete a disposizione. Alla base l' antenna viene accordata con un circuito a L per i 160 metri, se ne può aggiungere un altro per gli 80 commutandoli con un relè. Io l'ho usata solo in 160 avendo un altro sistema solo per gli 80 metri. Nello schema qui sotto si vede l' antenna disegnata sotto forma di traliccio con il carico lineare a fianco, questo in 160 metri viene posto in serie all' antenna, mentre in 80 è bypassato. Il valore di L1 è da trovare facendo alcune prove, in pratica occorre mettersi alla base dell' antenna con un rosmetro e "pizzicare" la bobina fino a trovare il livello minimo di stazionarie; si può partire avvolgendo una dozzina di spire in un supporto di circa 10 cm di diametro, occorre avere cura di tendere bene il filo perchè è necessaria la massima stabilità. Per la capacità C1 conviene mettere in parallelo un condensatore fisso da 1500 pF e uno variabile dello stesso valore, poi una volta trovato l' accordo si può togliere il variabile e sostituirlo con una capacità fissa di pari valore. A titolo di esempio io ho usato 2 spire e mezzo su un diametro di 10 cm e 2700 pF ma i valori cambiano a seconda del numero di radiali e del tipo di terreno. I condensatori ovviamente devono essere ad alta tensione, consiglio quelli a barilotto o a disco grigi di fabbricazione russa che non costano molto e funzionano abbastanza bene.



L' antenna non può essere usata efficacemente anche per ascoltare dato che in 160 metri il rumore è troppo alto. Se proprio non ci sono alternative occorre attenuare pesantemente, ma qualsiasi altra antenna in ricezione è migliore. Una rete di beverages è la soluzione migliore, altrimenti una DHDL, una EWE o una K9AY sono soluzioni praticabili.

Qui si possono vedere i componenti di un circuito a L:



e qui il circuito assemblato su una piastra di alluminio per prova:



Il variabile è russo, comprato a Friedrichshafen, da 40/1080 pF in parallelo a 2 condensatori fissi da 1000 pF ciascuno e l' induttanza è di rame argentato da 2,5 mm montata su un supporto di plexiglas che tiene le spire alla giusta distanza. Il plexiglas è provvisorio, per un montaggio definitivo occorre vetronite o teflon.

Questa è la verticale appena montata di un gruppo da contest in cima a una collina:



Ecco la base di una verticale per gli 80 metri:



Questa antenna è imperniata alla base in modo da poterla alzare con relativa facilità. Volendo è possibile alimentarla mettendo una bobina di carico in serie per poterla usare anche in 160 metri; è una soluzione più economica della precedente, ma di minor rendimento. Si noti il picchetto a forma di Y con un perno trasversale che regge uno spezzone di tubo in ferro sul quale è inserito un isolatore di nylon tornito in modo da adattarsi al primo segmento di antenna, che è in pratica una verga di 6 metri da un pollice e mezzo. Sotto c'è una flangia collegata alla massa del cavo coassiale con un filo, a questa sono fissati con dei capicorda i radiali, appoggiati a terra e perciò non risonanti ma in numero abbondante.

Infine ecco gli ancoraggi: si tratta di tondino di PVC tagliato a fette di 3 o 4 centimetri con 5 fori attraverso i quali si fa passare il bayco in modo che sia la stessa trazione a bloccarlo come in un nodo scorsoio.



Buon DX'ing e buon divertimento.

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