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“Antenna Commutabile 80/160 m.”     AC 80/160
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80-160 switched
 
 

    Le bande basse dello spettro HF sono regno incontrastato delle antenne filari.
    Facili da costruire, economiche e poco visibili.
    Quest’ultima caratteristica “ecologica” sara’ sempre piu’ importante. Una filare non emette meno campi magnetici di una Yagi o di una parabola,solo non si nota.
    Il vero problema e’ trovare gli spazi dove installare queste lunghe antenne. Personalmente ho potuto installare, sfruttando ogni centimetro disponibile, un dipolo a ½ onda per gli 80 m. nel giardino di casa. Esso svolge bene il suo lavoro pur non essendo molto alto sul suolo (da 6 a 10 m.). Fin qui niente di nuovo. L’accesso ai 160 metri era precluso.
     L’idea per accedere a questa interessante porzione di spettro e’ stata quella di sfruttare un braccio del dipolo e il tratto verticale della discesa che formano una antenna a L.
    Per funzionare una antenna a L necessita di un riferimento di terra il migliore possibile.
    Radiali numerosi, ringhiere metalliche, dispersori di terra, tubi idraulici metallici sono utili allo scopo.
19,5 m. del ½  dipolo e circa 7 metri di tratto verticale di discesa sono ancora pochi per far risuonare l’antenna in 160m. La reattanza capacitiva che questo aereo presenta e’ stata annullata avvolgendo un tratto del cavo coassiale di discesa RG58 su un supporto isolante cilindrico diametro 100  mm. Questa bobina e’ paragonabile alla carica alla base delle antenne verticali.
    Nel mio caso sono state sufficienti 9 spire affiancate. L’avvolgimento si estende sul supporto cilindrico per una lunghezza di circa 6 cm.
    La calza del cavo coassiale di discesa deve essere interrotta alla fine della bobina di carico lato TX.
Funzionamento in160 m. (modo L)
     La calza del cavo coassiale  lato antenna rimane disconnessa.
     La calza del cavo coassiale lato TX va a terra sui radiali.
Funzionamento in 80 m. (modo Dipolo)
    La calza del cavo coassiale  lato antenna e la calza del cavo coassiale lato TX sono connesse insieme isolate da terra.
    Questa commutazione avviene con un rele. Puo’ essere utilizzato un normale rele anche non coassiale, viste le basse frequenze in gioco. E’ pero’ importante la qualita’ del componente (isolamento tra le sezioni e materiale dei contatti ) io ho usato un surplus militare con bobina di eccitazione a 24v cc.
    Il dipolo non deve essere dotato di balun.
    Spero che il disegno aiuti a comprendere il principio di funzionamento e la tecnica costruttiva.
Taratura.
    In 80 m. si presuppone che il dipolo sia perfettamente accordato. Controllare solo che l’inserimento del rele’ non abbia causato R.O.S. La bobina  sulla discesa non influisce sul funzionamento eccetto che per una utile funzione simmetrizzante.
    La taratura in 160 m. va fatta leggendo il R.O.S.
    Eccitare il rele’ e tarare la bobina cercando il giusto numero di spire.
    Per fare questo avremo avvolto sulla bobina qualche spira in piu’ trattenuta da nastro isolante.
    Controllare la frequenza di risonanza (che sara’ ovviamente piu’ bassa). Srotolando le spire in eccesso giungere a far risuonare l’antenna su 1,840Mhz.
    L’antenna presenta al TX un R.O.S. < 1,5  per l’intera banda assegnata e quindi permette di operare in 80m e 160m senza accordatore con perdite ridotte sulla linea.  Per inciso in 160 m. lo spettro di frequenza assegnato va da 1,830 a 1,850 Mhz di cui i primi 10 Khz sono esclusivi CW.
    Le prove in aria fin’ora condotte (con 80 –90 W) confermano il buon funzionamento e l’affidabilita’dell’insieme. Anche in 40 m. l’antenna funziona molto bene. Il relè va commutato nella posizione 160 ossia modo  L. In questo caso l’antenna presenta un ROS di circa 3:1 e quindi è necessario utilizzare l’accordatore. Pur avendo qualche perdita in linea il funzionamento è ottimo e i segnali rimangono molto buoni, sempre sopra S9 per le stazioni italiane.
    Pochi giorni dopo l’installazione un gruppo di valenti autocostruttori spesso presenti sulla Top band mi ha gentilmente passato precisi rapporti di segnale e modulazione: Da Trento R5S9+5 , da Milano e Grosseto R5S9, da Bologna e Como R5S8-9.
    Questa antenna mi ha permesso di conseguire 1° class. Italia singola banda nel WPXSSB2000.
   Ritengo che il campo di utilizzo ottimale per l’antenna commutata siano le bande più basse dello spettro, è comunque possibile sfruttare il sistema per accedere ad altre bande per esempio le WARC (AC17/30) ricalcolando dipolo e bobina.
    Vorrei aggiungere una nota costruttiva relativa al

Dispositivo bobina/rele.

    Ho utilizzato un barattolo in plastica su cui ho avvolto la bobina in cavo coassiale (vedi foto) e all’interno di questo  ho posizionato il rele. Esso è fissato tramite una staffa al tappo su cui è anche fissato il connettore coassiale, la vite per la 24V di eccitazione e quella di massa.
    Una volta riposizionato il tappo il sistema è stagno e può essere facilmente messo in posizione vicino alle prese di terra.
 
 

@_giancarlo_paparella_2001

Questo articolo è stato pubblicato su Radio Rivista  n.5-2002
 
 

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