La saldatura
Per saldare i componenti elettronici
di tipo DIL (dual in line) un qualunque saldatore a punta fine può
andare bene; personalmente trovo poco pratici quelli a pistola con
riscaldamento istantaneo in quanto ingombranti (ma ne esistono anche
dei modelli più piccolini). Se possibile scegliete un modello con
pulsante per la variazione della potenza, per evitare un riscaldamento
eccessivo nelle pause. La matassa di stagno che dovrete acquistare è
quella classica da 1mm di tipo 60/40, o meglio una di sezione più
sottile (es. 0,6mm), che può ritornarvi utile in molte
occasioni.
Le punte del saldatore sono intercambiabili; personalmente apprezzo
molto la punta piatta di circa 2mm (tipo giravite) leggermente ricurva,
perchè permette un rapido riscaldamento della piazzola; altri
preferiscono una forma a punteruolo.
Leggi: Initiatiòn
a la soldadura con estaňo
Nota
importante sull'uso di pasta saldante
I componenti SMD
I componenti SMD (a saldatura superficiale) hanno una
distanza tra i piedini di 1,25mm, 0,65mm 0,3mm o inferiore; i primi
possono essere saldati senza troppe difficoltà con un saldatore
tradizionale a punta fine, per gli altri è quasi indispensabile un
saldatore a getto d'aria calda; questo, più costoso (un centinaio di
euro acquistato via internet) e difficile da reperire (i pochi negozi
della città che ne vendono qualche modello lo propongono spesso a
prezzi molto più alti), emette un piccolo getto d'aria a 400°C che a
distanza di pochi millimetri è capace di fondere lo stagno.
Si trovano in commercio, al costo di pochi euro, anche delle pistole ad
aria calda, simili ad asciugacapelli, che emettono un getto fino a
600°C; la superficie riscaldata è eccessivamente ampia, quindi non
vanno bene per saldare i componenti SMD, ma possono essere utili per
dissaldarli da schede da dover buttare.
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Un Maxim MAX7312 saldato con questa
tecnica.
La distanza tra i piedini è di 0,65 mm
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Ecco allora il modo di
procedere, ed alcuni consigli utili
°
Prima di iniziare qualunque saldatura ricordate di effettuare tutti i
fori e di verificare che non occorra ingrandirne alcuni, al fine di
evitare di rovinare gli SMD già saldati.
° Prima di iniziare qualunque saldatura è importantissimo
verificare con un tester (modalità ohm) l'assenza di involontari corto
circuiti nelle piazzole in cui andrete a saldare i componenti; un
taglierino vi sarà utilissimo per risolvere questo genere di problemi.
Un componente SMD saldato è difficilissimo da
dissaldare senza un apposito dissaldatore a pinza!
° Se la scheda contiene componenti misti DIL e SMD, saldate
per primi gli SMD
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° Le
piazzole di rame devono essere piuttosto sporgenti (2 - 3 mm) rispetto
ai piedini del componente; se necessario modificate il footprint del
vostro programma di layout
° Prevedete sul
footprint un puntino di riferimento da allineare con quello presente
sul componente; vi eviterà parecchi mal di testa al momento di saldare
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° Procuratevi un
barattolino di pasta saldante antiossidante (*). Deponetene un poco sull'area
in cui andrete ad effettuare la saldatura. Soffiando dell'aria calda la
pasta si fonderà ed espanderà, lasciando le piazzole ben lucide |
°
Se non disponete di un microscopio, un contafili vi sarà di grande
utilità per verificare il corretto allineamento dei piedini; si tratta
di una piccola (ma efficace) lente di ingrandimento facilmente
reperibile nei negozi di filatelia
° Non stagnate le
piazzole prima di poggiarvi sopra il componente; questo darebbe origine
a superfici irregolari complicandovi l'operazione di saldatura; se le
piazzole sono già stagnate, rimuovete quanto più stagno possibile con
una trecciola dissaldante, come descritto più in basso.
° Iniziate a saldare con un normale saldatore a punta
fine un solo estremo (1)
in modo che il componente possa essere ruotato con facilità se
necessario. Successivamente saldate l'estremo opposto (2). In questa fase sarà ancora
possibile con facilità ritoccare la posizione del componente.
Verificate con il contafili l'allineamento; se questo è corretto da
entrambi i lati, saldate gli altri estremi (3)
e (4) per dare
stabilità al componente, quindi tutti gli altri piedini (5) e (6).
Saldate come consueto con il vostro saldatore a punta fine, senza usare
quantità spropositate di stagno; non preoccupatevi se si formano
goccioline di stagno tra alcuni piedini. |
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°
Procuratevi delle trecciole dissaldanti: prendete un filo con guaina
plastica, rimuovete la guaina per alcuni centimetri e formate delle
trecciole raggruppando 4 o 5 fili conduttori interni. Non rimuovete
tutta la guaina perchè altrimenti vi brucerete le dita quando
riscalderete il metallo. Cospargete ciascuna trecciola con pasta
saldante (*). |
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°
Accostate la trecciola a tutti i piedini, parallelamente al bordo
laterale del chip. Irrorate di aria calda; lo stagno in eccesso si
attaccherà facilmente alla trecciola, soprattutto se questa è cosparsa
di pasta saldante. Se usate il saldatore con la mano destra, effettuate
l'operazione cominciando dai piedini di destra, spostandovi poi verso
sinistra; utilizzate la trecciola dall'interno verso
l'esterno, così eviterete che lo stagno depositato sul filo
vada a finire nuovamente sui piedini del componente. Cambiate la
trecciola e ripetete l'operazione tutte le volte che sarà necessario |
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° Ancora una volta il
contafili vi sarà molto utile per un controllo rapido del risultato, ma
il controllo finale dovrà sempre essere effettuato con il tester
(ohmmetro), sia per la ricerca dei cortocircuiti che per la verifica
dei contatti tra i piedini e le piste di rame |
Se non disponete di un
saldatore ad aria calda provate a ripetere il procedimento riscaldando
la trecciola con la punta del saldatore. Ho visto ottimi risultati
ottenuti con l'utilizzo di un saldatore a punta fine e del "flussante",
una sorta di pasta
(dis)saldante (*) che non lascia residui conduttivi
Volete saperne di più su come saldare e dissaldare componenti SMD?
leggete Hand
Soldering Tutorial for Fine Pitch QFP Devices
Sono reperibili in
commercio anche dei dissaldatori "a pinza" con set di punte specifiche per
i diversi tipi di componenti elettronici:
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I componenti a due piedini, si possono comunque
agevolmente saldare con un comune saldatore, predepositando delle
goccioline di stagno sulle piazzole (cosa che, come già detto, vi
sconsiglio di fare per componenti a molti piedini); per evitare
saldature fredde (cioè con contatto fisico ma non elettrico), saldate
il componente riscaldando il piedino fino alla fusione dello stagno, e
non il viceversa. Sebbene
poco elegante, ove necessario potete saldare due resistenze o due
condensatori SMD una sull'altra (quindi in parallelo), per aggiustarne
il valore.
Le stazioni saldanti sono degli apparati che
mantengono costante la temperatura del saldatore. Alcuni modelli sono
dotati di numerosi tipi di saldatori intercambiabili, ed accessori.
Citiamo: - erogatore automatico di stagno sulla punta del saldatore (con rocchetto installato all'interno della stazione) - aspiratore di fumi sulla punta del saldatore -
tubo venturi sulla punta del saldatore e compressore sulla stazione
saldante (crea una depressione che risucchia lo stagno fuso)
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