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Antenna Coassiale

L'antenna che mi accingo a descrivere si può decisamente definire un'evoluzione della "famosa" Beverage (battezzata col nome del suo ideatore: Harold H. Beverage). Appartenendo alla categoria delle antenne Aperiodiche (non risonanti), teoricamente, non ha limiti di banda.
La Beverage è stata ed ancora è un antenna molto usata sia in ambito civile che militare, principalmente (ma non esclusivamente) in ricezione. Può essere stesa parallela al terreno, anche a breve distanza da esso. Ovviamente il suo rendimento aumenta con la lunghezza.
Vediamone uno schema elementare:
Il principio di funzionamento si basa sul fatto che: in una linea terminata su un carico pari alla propria impedenza caratteristica, si crea un regime di onde progressive unidirezionali di corrente, a partire dall'estremo alimentato. La corrente oscillante che percorre questa linea da luogo ad un campo magnetico che s'irradia nello spazio circostante. E' ovvio che, per il principio di reciprocità delle antenne, le caratteristiche elettriche e di radiazione in trasmissione, sono pressoché identiche in ricezione.
Una peculiarità di questo tipo di antenne è una spiccata direttività che si manifesta nella direzione della terminazione resistiva.
Alla luce di quanto affermato, proviamo ad immaginare ora un cavo coassiale terminato su un carico resistivo pari alla sua impedenza caratteristica (nel nostro caso un cavo RG58 a 50 ohm). In effetti avremo un conduttore "esterno" che, in questo caso, è rappresentato dalla calza di schermatura ed un conduttore interno, rappresentato dal conduttore centrale.
Immaginando che il regime di onde progressive "A", si vada a creare sulla "calza" del cavo, mentre la corrente di ritorno "B" scorre lungo il conduttore interno, ci troviamo praticamente nelle stesse condizioni della Beverage!
A questo punto, passando dalla teoria alla pratica, ecco come si può realizzare l'Antenna Coassiale:
Ovviamente, rispetto allo schema originale della Beverage, non occorre il trasformatore 1:9, poiché l'impedenza dell'antenna è identica a quella del cavo di alimentazione. Però è importante assicurare un collegamento di massa nel punto ”C”. (Va bene anche un tubo dell’acqua o un paletto ancorato al muro, tipo sostegno antenna TV, etc..)
Garantisco personalmente che FUNZIONA alla grande! E' già da una decina di anni che utilizzo questo tipo d'antenna per tutti i miei ricevitori. In pratica è costituita da uno spezzone di cavo RG58 lungo una trentina di metri, alimentato e terminato come da schema di cui sopra, installato a V invertita.
I risultati sono ecellenti:
- Trattandosi di un'antenna terminata, si gode di una notevole assenza di disturbi statici e conseguenti fastidiosi    rumori.
- Non essendoci limiti di banda, ricevo abbastanza bene dalle VLF fino ad oltre 50 MHz. Ovviamente, per la regola   della "coperta", si perde un pò di rendimento rispetto ad un dipolo risonanate. E' altrettanto vero che, fuori dalla   sua risonanza tipica, la resa del dipolo "precipita" sensibilmente mentre, nel caso di questa antenna, il risultato è   quasi costante indipendentemente dalla frequenza.
Ho comunque in mente di creare un sistema composto da 4 di queste antenne disposte a 90° l'una dall'altra, convergenti in un unico punto di alimentazione, commutabile da remoto.
Ad avvalorare l'utilità di quest’antenna, posso affermare che mi ha dato ottimi risultati anche in trasmissione (seppure su frequenze più alte) ... mi spiego meglio: anni orsono, per esigenze di lavoro, ho avuto la necessità di garantire le comunicazioni radio, in VHF/UHF, in un tunnel di cemento armato lungo circa 150 mt. Ho sperimentato pertanto l'Antenna Coassiale, dando vita ad una sorta di "linea fessurata dei poveri" !
E stato sufficente stendere un centinaio di metri di RG213 nel "controsoffitto" del tunnel (limitandomi a tenere il cavo lontano non più di una trentina di cm da corpi metallici), connettere la terminazione di adeguata (circa un terzo della potenza RF applicata)... ed il gioco è fatto ... copertura radio totale, con collegamenti eccellenti senza problemi!
Va tenuto conto che, pur avendo una notevole attenuazione dopo 100 mt di cavo, la distanza tra l'antenna e gli apparati periferici utilizzatori nella galleria non supera mai i 4 o 5 mt quindi, anche con livelli di segnale molto bassi, si ottengono comunque ottimi collegamenti.
Come sempre sono a disposizione per chiarimenti:  Qui
73' cordiali a tutti...
i0kte