Yagi: due progetti per gli 11m e alcune linee guida sul software
Ho lavorato di recente sulla richiesta, fattami da un amico, di calcolare il progetto di una yagi da costruire riutilizzando gli elementi di una vecchia Hy-Gain. Pubblico i progetti perchè credo (spero) che le considerazioni che li accompagnano siano di interesse generale.
A dire il vero la storia di questa antenna risale all'anno scorso. Allora fu prodotto, in tutta fretta perchè il tempo stringeva, un progetto che risultò però all'atto pratico molto scadente. Il guadagno dell'antenna era basso, il fronte/retro risibile e anche la taratura era del tutto al di fuori delle frequenze previste. Insomma un vero fallimento !! Capimmo poi qual era stato il problema ... infatti io avevo introdotto nel software di progettazione diametri e lunghezze dei tubi intermedi che ben poco avevano a che fare con la realtà. In buona sostanza avevo usato i noti diametri delle 105-BA dei 10 metri mentre il tubo realmente usato in quel modello era parecchio più sottile.
L'ho tirata un po' per le lunghe ma a questo volevo arrivare: se si
introducono nel software dati imprecisi, il risultato sarà ...
mondezza :-).
La difficoltà a spiegare perchè e percome mi serve questo
o quel dato è una costante in tutta la corrispondenza che
scambio con gli amici che mi chiedono progetti . Vediamoli dunque in
dettaglio, questi dati, cominciando da quelli imprescindibili.
Tutte le yagi oltre i 144 mhz sono costruite usando per gli elementi sezioni di tubo di diametro decrescente. A parità di lunghezza fisica, la lunghezza elettrica e dunque la risonanza di un dipolo telescopico è ben diversa dalla lunghezza elettrica di un dipolo costituito da un unico tubo di diametro costante. Dunque occorrono, e sono dati da cui non si puo' prescindere, tutti i diametri e tutte le lunghezze di tutti gli spezzoni di tubo usati per gli elementi intermedi della antenna. O meglio, per essere più precisi, della parte rilevante degli spezzoni, quella che non è immersa in un tubo più grosso. Dell'ultimo spezzone, il più sottile (possiamo chiamarlo cimino ??) occorre invece conoscere solo il diametro perchè la lunghezza verrà calcolata dal software.
Tratto A: diametro e
lunghezza totale, per evitare
incomprensioni sul diametro del boom. E'
ovvio che poi nel software la misura va divisa per due.
Tratto B: diametro e
lunghezza. Si suppone che dall'altro lato l'elemento sia uguale.
Tratto C: ci interessa solo il
diametro.
Molti mi chiedono, si fa per dire, il progetto per una 4
elementi. Ma quanto deve essere lunga questa 4 elementi? Qual è
la massima lunghezza del boom che si intende usare? Questo è
ovviamente un altro dato fondamentale. Bisogna inoltre ricordare che
normalmente è la lunghezza del boom che detta il numero degli
elementi e non si tratta di variabili indipendenti. Per fare un
esempio, è magari
possibile progettare una 4 elementi su un boom di 6 metri, ma su quello
stesso boom una 5 elementi darà sempre risultati migliori.
Il metodo di alimentazione del radiatore è un parametro che
può essere bellamente ignorato in fase di progettazione teorica.
D'altronde è fondamentale per ... passare dalla teoria ai fatti
e dunque mettiamolo fra i dati imprescindibili. Chi costruisce una yagi
andando a comperarsi i tubi dal ferramenta userà più
probabilmente un gamma match perchè sospendere al boom un tubo
intero e non isolato è molto più facile e al limite
più sicuro che fare il lavoro con un dipolo split e isolato. Chi
invece recupera una vecchia antenna avrà spesso il suo hairpin,
o
beta match che dire si voglia. Gli hairpin sono più facilmente
addomesticabili dal software perchè i dati sono sostanzialmente
noti. Altro animale è invece il gamma match dove alcuni
parametri sono praticamente ignoti, uno su tutti la capacità del
coassiale usato per costruire il condensatore. Con i gamma match si
può arrivare ad una approssimazione ma poi il lavoro va finito
andando a tentativi, la taratura del gamma è essenzialmente una
pratica zen :-)
Ecco
due elementi radiatore autocostruiti, adatti ad uso occasionale in
portatile vista la poca attenzione dedicata alla robustezza
dell'assemblaggio. Nel gamma match le misure da tenere in
considerazione sono: a) il diametro del radiatore b) il diametro del tubicino del gamma c) la distanza centro - centro fra i due tubi d) la distanza fra il punto di alimentazione e la barretta di corto e) la capacità del condensatore In basso un dipolo isolato e aperto al centro, adatto alla alimentazione diretta oppure all' hairpin. |
Hairpin
autocostruito con barretta di corto circuito scorrevole. Si noti il
choke sul coassiale. Questo è infatti un sistema di
alimentazione bilanciato e l'aggiunta di un balun, anche se non
indispensabile, è una precauzione opportuna. Le misure da tenere in considerazione per il calcolo dell'hairpin sono: a) la distanza fra i due punti di alimentazione b) la distanza fra i punti di alimentazione e la barretta di corto c) il diametro del tondino con cui è costruito l'hairpin. ATTENZIONE: calza e centrale del coassiale devono essere un prolungamento dei semidipoli. La connessione insomma deve assomigliare a una T e non a una Y. Questo vale a maggior ragione per i cavetti di un eventuale balun !!! Altrimenti avrete inserito, inconsapevolmete, un tratto di adattatore a V, con risultati imprevedibili. |
Anche l'uso cui l'antenna è destinata può suggerire di
prestare attenzione ad alcune caratteristiche piuttosto che ad altre. A
mio modo di vedere, per esempio, se una antenna è dedicata
prevalentemente al dx è importante che abbia un buon
rapporto fronte/retro e, almeno negli 11m, una banda passante
ampia. Inoltre si
tratterà quasi certamente di una antenna destinata ad essere
installata stabilmente ed in una posizione in cui fare manutenzione
potrebbe essere piuttosto scomodo. Ne consegue che bisogna evitare
impedenze di alimentazione particolarmente basse, altrimenti le
perdite derivanti da un po' di sporco o da un po' di ossido, nel tempo,
potrebbero diventare un problema serio. Entriamo allora nel vivo
della questione
con un primo progetto.
Ecco altri diagrammi che illustrano meglio le prestazioni
dell'antenna in rapporto alla frequenza.
Ed ecco le misure.
La
tabella non dovrebbe necessitare di troppe spiegazioni ma
siccome l'impossibile è stato già realizzato, con il
montaggio di una antenna completamente sottosopra, preciso che le
spaziature fra gli elementi si leggono a partire dal riflettore e sono
cumulative, nel senso che indicano la distanza totale dal punto zero
:-)) |
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Immaginiamo adesso che l'antenna sia invece destinata all'uso
durante un contest, in portatile. Nel contest è opinabile
che il fronte/retro sia un valore fondamentale, anzi si potrebbe
tranquillamente sostenere il contrario. La banda passante necessaria
sarà ben più stretta di quella genericamente utile
e ambedue questi fattori consentono di spremere qualche frazione di dB
di guadagno in più. Inoltre si suppone che l'antenna, quando
innalzata, sia sempre in eccellenti condizioni di manutenzione. Altra
possibilità di aumentare il guadagno alle spese di una impedenza
di alimentazione più bassa. Vediamo un esempio che, sullo stesso
boom di quello precedente, presenta un guadagno ulteriore di circa
mezzo dB, 10.86 contro 10.33.
Ecco altri diagrammi che illustrano meglio le prestazioni
dell'antenna in rapporto alla frequenza.
Ed ecco di nuovo le misure.
Guadagno
alto significa inevitabilmente banda passante stretta. A questo punto si possono fare due scelte. Se portiamo a zero il ros sulla frequenza centrale avremo allora una curva del ros che si innalza ripida dagli altri due lati. Spesso conviene invece accettare un ros un po' più alto alle frequenze centrali ma ancora accettabile agli estremi di banda. Come sempre, non si possono avere ambedue le cose insieme. |
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