L'antenna Levy


Aveno a disposizione un giardino abbastanza ampio, dopo averne determinate le dimensioni, cercai, sia su Radio Rivista, a partire dal 1974, che su Costruiamo le antenne filari ,l'antenna che meglio rispondeva ad esigenze di dimensione e di multibanda; la trovai nella G5RV. Costruii l'antenna utilizzando, sia per i fili radianti che per la discesa, del rame multifilare da 2,5 mm2, ricoperto con teflon. Realizzai i distanziatori della "scaletta" con dei pezzi di corrugato per impianti elettrici, lunghi 14 cm; nei tubetti praticai due fori di diametro appena inferiore a quello del filo, distanti 12 cm disposi un tubetto ogni 50 cm di scaletta. L'antenna cosi' realizzata era accordata su 14.200 MHz, in modo da presentare un'impedenza piu vicina possibile a 75ohm: la scaletta era lunga circa 9,5 m. Alla fine della scaletta collocai un balun con rapporto 1 : 1 (del tipo di quelli descritti in ogni trattato sulle antenne ed accessori), avente funzione di simmetrizzatore. Provando un'antenna di tal genere sulle varie gamme e utilizzando un modemo transceiver, si rende necessario l'uso dell'accordatore perche' l'impedenza presente alla base della scaletta e' ben lontana dai 50ohm del cavo e del TX; infatti essa varia sia in piu' che in meno, con presenza di reattanza capacitiva od induttiva a seconda della frequenza usata. Si viene quindi a creare un ROS tra balun e cavo con conseguenti perdite di potenza proporzionali al ROS, alla qualita' ed alla lunghezza del cavo. Il ROS non puo' essere annullato dall'accordatore, il cui compito consiste soltanto nel coniugare l'impedenza del sistema (balun, linea ed antenna) con quella del TX (fig. 1). Le perdite in una siffatta linea "aperta" (cioe' nella "scaletta"), pur essendo talvolta qui il ROS anche elevato, sono invece di piccola entita', data la buona qualita' dei suoi componenti rispetto al materiale di qualsiasi cavo coassiale esse sono comunque le minime possibili compatibilmente all'uso di multibanda. Per ottimizzare il sistema, bisognerebbe mettere l'accordatore proprio alla fine delia scaletta (cioe' dal lato del TX), allungando quest'ultima, la cui lunghezza portai a 17 metri fino al balcone Cosi'! da poter comodamente lavorare sull'antenna (fig. 2). Passai Cosi' da una configurazione G5RV ad una classica (o quasi) antenna Levy. Le misure qui segnalate sono comunque indicative e possono essere variate sia in piu' che in meno per poterle adattare alle frequenze e alle esigenze di ognuno; quelle fornite permettono un funzionamento accettabile da 3,5 a 30 MHz. Se si lavora senza accordatore interposto fra linea e TX occorre coniugare (pena gravi danni allo stadio finale del trasmettitore) l'impedenza che questa "vede" all'inizio della linea con quella per la quale esso e' stato progettato (di norma 50ohm). L'accordatore e' senza dubbio necessario per coniugare dette impedenze; se ne potrebbe fare a me no solo nei casi in cui dette impedenze sono praticamente uguali o comunque facilmente adattabili con il condensatore d'uscita dello stadio finale del TX; ma 'si tratta pur sempre di operazione critica se si lavora su piu bande dovendosi ricordare, per un rapido accordo (necessario per evitare danni al TX) la posizione dei variabili e delle bobine in corrispondenza di ogni banda.

Giovanni Franceschini I0JFE - Rewritten I1WQR
Mapsite