Non
so voi, ma io ho sempre avuto difficoltà
a trovare indicazioni
precise e sopratutto chiare circa
la realizzazione di dipoli multibanda.
Si
è vero , esistono una infinità di testi
e notizie a tal riguardo ma spesso sono
contrastanti tra loro e si va
dall’isolatore plastico o in bachelite
con cavo “incollato” e rame
“assolutamente” nudo a dipoli con
balun e rame argentato per finire a dipoli
“multigamma” con molte “braccia” e
notevole difficoltà di taratura.
Tenendo
conto delle dimensioni raguardevoli che
tali antenne devono avere per possedere un
discreto rendimento e delle difficoltà di
montaggio e smontaggio più volte ripetuti
nella fase di taratura, è lecito sperare
di trovare una soluzione che dia subito un
risultato quanto più possibile vicino
alle nostre aspettative progettuali, in
poche parole che il dipolo risuoni da
subito dove vorremmo noi.
Non
vi tedierò illustrandovi le formule usate
per il calcolo anche perchè non è
intenzione di questo articolo pretendere
di insegnare alcunchè a nessuno ma più
semplicemente vi illustrerò misure e
risultati ottenuti mettendo insieme info
raccolte qua e là.
La
scelta delle bobine è ricaduta
necessariamente sul tipo realizzato con
cavo coassiale (RG 58) che ha la
particolarità di fungere sia da
“trappola” sia da bobina di
“compensazione della lunghezza”.
Prima
di iniziare vediamo quali sono le
frequenze di centrobanda delle tre gamme
prescelte che ho deciso di ottimizzare,
tenendo presente che i relativi calcoli
sono stati eseguiti prevedendo
l’utilizzo del dipolo in configurazione
a “V” invertita.
Per
quanto riguarda 40 e 160 mt. la scelta non
si pone vista l’esiguità dalla banda a
nostra disposizione , quindi
rispettivamente 7070 KHz e 1845 KHz ma
avendo pensato di realizzare questo dipolo
per utilizzarlo nell’ultimo “CQWWDX
SSB” , per gli 80 mt. ho scelto di
centrarlo un po’ più in basso della
“finestra DX” (3790 – 3800 KHz) per poter meglio sfruttare tutta la banda
, ecco cosi la scelta di 3720 KHz.
Ogni
braccio del dipolo si compone di un primo
tratto di trecciola risuonante sui 40 mt.
della lunghezza di 9,845 mt seguito dalla
trappola realizzata sul supporto da 50 mm.
Dopo
di questa vi sarà lo spezzone di
trecciola per gli 80 mt della
lunghezza di 5,863 mt seguito dalla
seconda bobina , quella da 100 mm di
diametro , a cui per finire
collegheremo l’ultimo pezzo di
trecciola per i 160 mt pari a 10,175 mt.
La
lunghezza totale di circa 50 mt rende
questa antenna comunque di dimensioni
raguardevoli per cui considerate bene
questo aspetto prima di cimentarvi nella
sua costruzione.
Procediamo
con ordine , inanzi tutto i materiali:
-
trecciola
di rame da 2,5 mm isolata (circa
55 mt.)
-
tubo
plastico per idraulica diametro 100 mm
(circa 30 cm.)
-
tubo
plastico per idraulica diametro 50 mm
(circa 30 cm.)
-
un
balun 1:1 (io ho usato il mod. BA 50
della RAC)
-
due
capicorda ad occhiello per trecciola
da 2,5 mm
-
circa
nove metri di rg 58 (per le bobine)
Vediamo
per prima cosa come fare le bobine
partendo da quelle per i 40 mt.
|
Inizieremo
con il praticare un foro dello
stesso diametro del cavo RG 58 su un
tubo del diametro esterno di 100 mm
e della lunghezza , non
critica , di circa 150 mm.
Allargheremo
poi il foro stesso o con una lima
tonda o anche con le punte di una
forbice di quel tanto che basta a
fare passare il cavo in modo che sia
leggermente forzato.
Prima
di
infilare
il
cavo
avremo
provveduto a sguainarlo 7 –
8 cm separando lo schermo dal
conduttore centrale.
|
A
questo punto , grazie al fatto che il cavo
è leggermente forzato nel foro e quindi
difficilmente si sfilerà , iniziamo ad
avvolgere 7 spire e mezzo tra loro serrate
facendo un altro foro identico al primo in
corrispondenza
della fine delle 7,5 spire.
Anche
qui sguainiamo 7 – 8 cm sempre separando
schermo da conduttore e infiliamo quindi
anche la seconda testa all’interno del
tubo.
Ora
con un po’ di perizia dobbiamo avvolgere
tra loro per saldarli insieme lo schermo
di una testa con il conduttore centrale
dell’altra mentre i due capi esterni
andranno successivamente saldati alla
trecciola di rame.
ATTENZIONE
perché la parte con lo schermo andrà
sempre saldata dal lato che guarda il
centro del dipolo e cioè verso il balun!!
Per
le trappole degli 80 mt procederemo
nello stesso modo utilizzando il
tubo da 50 mm e preoccupandoci di
fare solo 8 spire e tre quarti
facendo molta attenzione con
il saldatore visto che lo spazio è
molto più ristretto.
Le
bobine cosi realizzate dovrebbero
andare bene per le frequenze prima
indicate ma se disponete di un
generatore RF e di un analizzatore
di spettro potete
partire
con
una
lunghezza
leggermente maggiore
(una spira in più) procedendo poi
ad una perfetta ottimizzazione
togliendo un quarto di spira per
volta e rimisurando.
|
|
(Se
possedete un generatore RF , un
analizzatore di spettro e sapete anche
usarli probabilmente state perdendo tempo
leggendo queste pagine HI.)
Arrivati
a questo punto non ci resta che tagliare a
misura i vari spezzoni di trecciola di
rame e procedere alla lora saldatura sulle
trappole.
Il
disegno e la foto precedenti mi sembrano
da soli abbastanza chiari da non
necessitare di ulteriori spiegazioni ,
solo una cosa va chiarita : le lunghezze
dichiarate per ogni singolo spezzone di
braccio si intendono dal punto di
separazione tra schermo e conduttore di
una bobina fino al medesimo punto della
bobina seguente o fino al termine del filo
nel caso dell’ultimo e del primo
spezzone.
|
Nel
caso abbiate tempo , voglia , spazio
e pazienza da vendere potete
inizialmente aspettare a saldare gli
spezzoni alle bobine e l’occhiello
della trecciola su se stesso ,
almeno da un lato , infatti se
provvisoriamente userete un
cavallotto di quelli usati per
bloccare i controventi delle antenne
potrete facilmente variare la
lunghezza dei bracci fino a trovare
l’accordo preferito. (Tnx I2ITH
)
Una
volta trovato potrete l’accordo,
prima di togliere il cavallotto ,
procedere alla saldatura.
|
|
Dalla
parte del balun applicherete alla
trecciola di rame i capicorda ad
occhiello e per non sottoporli a
trazione potrete tranquillamente
fargli fare un giro attorno
all’anello plastico del corpo del
balun come evidenziato nella foto.
Cosi
facendo il “tiro” sarà
scaricato sulla spirale e quindi
sulla trecciola stessa e non sulla
giunzione meccanica filo –
capicorda evitando quindi di
strappare quest’ultimo.
|
La
trecciola , lo avrete già visto nelle
foto , va lasciata completa del suo
rivestimento isolante tranne che ,
ovviamente , alle estremità dove andrà
saldata o capicordata.
Se
la guaina isolante venisse tolta vi
trovereste alle prese con un dipolo
“imbizzarrito” difficilmente domabile!
Vediamo
infine come posizionare questo dipolo una
volta realizzato , ricordando che è stato
calcolato per lavorare a “V” invertita
: il disegno che segue indica le esatte
misure di posizionamento che io ho
adottato.
Tenete
presente che non disponevo di alcun
sostegno a cui ancorarmi e quindi la
soluzione adottata potrà essere
utilizzata da chiunque si trovi nelle
medesime condizioni.
Ovviamente
il disegno non è in scala ma posso dirvi
di avere utilizzato come sostegno centrale
per il dipolo (non disponendo di alberi od
altro) di un palo telescopico allungato
fino alla lunghezza di nove metri ,
opportunamente controventato , alla cui
sommità ho posto un carrucolino che
mi ha permesso , una volta fissati
i tiranti laterali, di poter abbassare e
rialzare da solo il dipolo per poter
regolare i cavallotti visti prima ed
infine saldare il tutto.
Per
concludere ecco un diagramma empirico del
ROS nelle tre bande ricavato con il
rosmetro contenuto nell’accordatore
manuale Kenwood AT230 : sicuramente valori
approssimativi ma significativi.
Naturalmente
le diverse condizioni di posizionamento
andranno sicuramente ad influire sui
risultati ottenuti per cui sarà
certamente possibile che con queste misure
voi otteniate delle risonanze diverse da
quelle da me riscontrate ma dovremmo
comunque esserci.
Con
questa antenna, lavorando nel CQWWDX SSB
2004
come “low power” ho avuto modo
di ottenere i seguenti risultati cosi
suddivisi nelle tre bande:
|
Banda
|
40
|
80
|
160
|
|
|
n°
countries
|
25
|
43
|
15
|
|
|
di
cui extraeuropei
|
8
|
9
|
0
|
|
|
N°
QSO
|
43
|
162
|
19
|
|
Ovviamente
si tratta di un contest molto affollato
per cui , se da un lato è facile trovare
molti paesi “on air” , dall’altro è
molto difficile ascoltare i
“segnalini” più lontani per cui
ritengo che i risultati , intesi come
funzionamento dell’antenna , siano stati
più che soddisfacenti.
‘
73 de Dario - E-Mail:
ik2ydm [chiocciola]
gmail.com
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