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Si tratta di un "Transmatch" la cui principale caratteristica sta nel fatto che l'induttanza e le capacita' variabili necessarie
al suo funzionamento, sono "homemade". La realizzazione dell'induttanza variabile non presenta eccessivi problemi costruttivi mentre il dover
realizzare un condensatore variabile a lamine contrapposte da 200 pF diventa un lavoro da orologiaio, per cui ho
ripiegato sui condensatore variabile cilindrico.
--------------------------------------------------------------------------------------L'induttanza variabile
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E' realizzata (fig. 1) su un supporto in teflon (8) con due calotte di alluminio (I).
I terminali dell'avvolgimento vengono passati sotto le calotte e bloccati con le viti di pressione (A).
Il supporto poggia su due cuscinetti a sfere (H) ed e quindi libero di ruotare.
Il contatto scorrevole (C) consiste in una piccola puleggia il cui profilo combacia col profilo della spira ed e tenuto in
costante tensione sull'avvolgimento dalla molla (E).
La puleggia e' libera di scorrere sul suo asse. Un'estremita' dell'asse funge da Ingresso o uscita delia RF (F), la seconda presa
RF e realizzata con un contatto strisciante (G).
Ruotando la bobina, la puleggia (C) si "avvita" sull'avvolglmento e spostandosi sul suo asse determina la voluta variazlone di induttanza.
La struttura portante e formata dai due supporti (M) in plastica o PVC, rigidamente tenuti assieme dai tiranti (L) (uno mostrato nel disegno).
Il supporto dell'avvolgimento e' filettato con filettatura con passo 4 mm e , l'avvolglmento e' formato da filo di alluminio da 3 mm
di diametro. In tal modo le spire risultano spaziate di 1 mm (ovviamente il rame argentato andrebbe meglio).
---------------------------------------------------------------------------------------La capacita' variabile -------------------------------------------------------------------------------------
E' formata da un condensatore cilindrico (fig. 2) con interposto un dielettrico di Teflon (costante dielettrica 2,1).
Il cilindro interno termina con due calotte in Teflon montate a pressione. Quella interna (L) ha un foro centrale passante
mentre quella esterna (G) ha il foro filettato. La barra filettata (H) poggia su due cuscinetti a sfere (I). Il cilindro esterno (8)
e' bloccato al supporto (N) con la vite di pressione (A) che funge da ingresso o uscita RF.
L'altra presa (D) ha la doppia funzione di contatto RF e di consentire lo scorrimento assiale del cilindro interno.
In (fig. 3) e possibile vedere il particolare (non in scala) della presa sopra descritta.
Sulla superficie esterna del cilindro interno e fresato un canale longitudinale nel quale alloggia la sfera da 3 mm di diametro.
La molla interna tiene sotto costante pressione la sfera. Girando la barra filettata, il cilindro interno (E) tenderebbe a girare assieme
all'asse ma la sfera alloggiata nella fresatura impedisce la rotazione del cilindro costringendolo cosi al movimento assiale.
Si ottiene di conseguenza una variazione della capacita'. La struttura portante e' formata da tre supporti in plastica o PVC tenuti
rigidamente assieme da quattro tiranti (M) (uno mostrato nel disegno).
-----------------------------------------------------------------------------------------Considerazioni
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Vorrei fare alcune brevi precisazioni sulla funzione del "Transmatch" e sui suoi pregi.
Il trasferimento di potenza dal TX all'antenna e' in funzione dell'adattamento di impedenza tra TX-Linea-Antenna. Quando le
tre impedenze sono uguali si ottiene il massimo trasferimento di energia dal TX all'antenna.
Sta poi all'efficienza dell'antenna irradiare nel modo dovuto la RF. Il compito del "Transmatch "e' quello di ripristinare il
valore delle impedenze in modo che il TX veda alla sua uscita un valore di impedenza pari alla sua impedenza caratteristica
di conseguenza trasferisce il massimo della potenza. Questa e la funzione principale del "Transmatch" (che non ha nulla ache vedere con
l'efficienza dell'antenna). Cio' per replicare ad un amico ascoltato in frequenza, il quale, nell'elogiare i pregi del suo Transmatch,
sosteneva che riusciva ad operare sui 40/80 metri con una verticale per i 10-15-20 metri "come una cannonata".
Che operasse sono d'accordo, ma come una cannonata un po' meno, perche' l'efficienza di un'antenna lunga meno di cinque metri non puo'
essere considerata una "cannonata" sugli 80 metri. Se si collega il "Transmatch" a pochi metri di filo si puo' operare anche sugli 80 metri
ma il filo non diventa di certo una direttiva, la sua efficienza resta quella che e'. Ottenere il massimo trasferimento di energia non
significa migliorare il sistema radiante. Anche accordando un "Dummy Load", od una semplice lampadina in luogo dell'antenna
otteniamo il massimo trasferimento di energia, pero' credo che non si vada lontano.
Il circuito il classico serie-parallelo, come risulta da (fig. 4). L'induttanza e le capacita' sono montate in un contenitore di alluminio
"homemade" di 35 x 25 x 11 cm. L'asta di comando dei condensatori variabili non ha bisogno di un giunto di disaccoppiamento in quanto
al contrario dei condensatori a lamine contrapposte, essa e' gia costruttivamente isolata.
Per un rapido accordo del "Transmatch" sulle varie gamme occorre un indicatore della posizione dei condensatori e dell'induttanza.
Lascio alla fantasia del costruttore di escogitare un sistema, io suggerisco solo quello che ho realizzato per evitare di comprare
costose manopole contagiri. Ho semplicemente incollato su una calotta del condensatore variabile una piccola asticella di plastica
(fig. 5A) che fuoriesce dal coperchio del contenitore attraverso una feritoia praticata su di esso.
Per la posizione dell'induttanza ho adottato lo stesso sistema.I'ho provato sia con una verticale 10-15-20 metri sia con 10 metri di filo
facendolo risuonare, in entrambi i casi, sui 40 e 80 metri con ROS 1:1.
Non ho provato i 160 metri perche' non ho il relativo quarzo nel TX. Riguardo la potenza applicabile l'ho provato con i 100 W del mio TX
ma considerando che i condensatori variabili sono costruiti con un dielettrico in Teflon delle spessore di 1,5 mm (rigidita dielettrica del
Teflon = 60 kV/mm contro 0,8 kV/ mm dell'aria) si puo' facilmente dedurre che la potenza applicabile va oltre quella legale.
I collegamenti interni sono realizzati con tubetto di rame da 4 mm.
Il contatto a sfera (G) sull'induttanza variabile puo' essere sostituito da un contatto normale a lamina d'acciaio. Li ho provati entrarnbi
con lo stesso risultato. Se si opta per il contatto a sfera, occorre realizzarlo come da particolare in (fig. 3), praticando un canale circolare
di alloggio in modo da offrire alla sfera maggior superficie di contatto. I fori di alloggio dell'asse del contatto scorrevole sull'induttanza
variabile (fig. 1 item C) devono essere ovalizzati in modo da consentire alla molla (E) di esercitare l'azione di richiamo.
Ultima raccomandazione: il ROSmetro va inserito tra iI TX e il "Transmatch". Una asticina di plastica la cui base alloggia sui contatto
scorrevole (fig.5B) e che fuoriesce dal coperchio attraverso un'altra feritoia. Per trovare l'accordo sulle varie gamme occorre fare delle
prove a basso carico fino ad ottenere ROS 1:1.