Le cosiddette trappole sono dei circuiti accordati con risonanza di tipo parallelo.

La funzione della trappola, è di isolare tratti di filo per consentire il funzionamento dell’antenna su diverse frequenze.

La trappola non è altro, che un semplice circuito L+C, dove la L sta ad indicare l’induttanza espressa in micro Henry (uH); e la C, la capacità espressa in picoFarad (pF).

Quello che oggi vado a descrivere, è la maniera più semplice di realizzare trappole per HF, per dei dipoli 10/15/20 mt oppure il classico dipolo 40/80 mt.

In particolare descriveremo come realizzare una trappola risonante sui 28 Mhz.

Il materiale che ci serve allo scopo, è facilmente reperibile “sotto casa” senza troppi problemi.

Quello di cui abbiamo bisogno è:

  • 20 cm di tubo in PVC da 40 mm di diametro
  • 10 metri di cavo elettrico da 1.5 mm
  • 50cm di cavo COAX tipo RG-58/u
  • 2 perni 25x4 MA (con doppio e dado e rondelle)
  • nastro isolante o guaina termo-restringente

 

Quella che vedete in figura è la trappola terminata e pronta per la taratura.

Come dicevamo all’inizio dell’articolo la trappola essendo un circuito L+C, è formata da una capacità e da un’induttanza.

Nella realizzazione pratica la capacità è formata dallo spezzone di cavo RG-58 e l’induttanza dall’avvolgimento in cavo elettrico.

Nello specifico i valori sono: Per la capacità 20 pF, e per l’induttanza 1,7 uH.

Per realizzare la capacità utilizziamo un pezzo di RG58, dai sacri testi si evince che per ogni cm di RG58 abbiamo circa 0.93 pF, basteranno quindi circa 22 cm di RG58 per arrivare a 20pF 

Per l’induttanza, cioè l’avvolgimento della bobina, utilizziamo del cavo elettrico da 1,5 mm.

Questa volta abbiamo bisogno di un induttanzimetro per calcolare il valore in uH.

Nel nostro cavo avvolgendo 6 spire di cavo elettrico da 1,5 mm, ben serrate fra loro su un supporto di PVC del diametro di 40mm , otteniamo circa gli 1,7 uH che ci occorrono.

Nella successiva foto possiamo notare il montaggio del condensatore sulla bobina, basterà collegare il condensatore alla bobina tramite i due pernetti posti agli estremi dell’avvolgimento.

Il procedimento appena descritto può essere utilizzato per realizzare qualsiasi bobina dai 10 ai 160 metri , per realizzare dipolo 10/15/20, dipolo 20/40, dipolo 40/80.

La (foto5) appartiene a un dipolo 40-80 modello W3DZZ di tipo militare ed è stata utilizzata dagli inizi degli anni 70 dai radioamatori che alloggiavano all’interno della base di Cape Canaveral U.S.A.

Fabrizio FORNARO, IZ7LDC