Verticale 1/2 onda 10 ai 40mt

I lettori che non hanno problemi di spazio, che possono quindi installare dipoli o addirittura direttive monobanda saltino senza rimorso queste pagine, non certarnente scritte per laro. A coloro invece che sono costretti a vivere nelle grandi citta' e che qualche problema di spazio invece ce l'hanno, la lettura di questo articolo puo' essere di un qualche aiuto, potendo mettere la loro antenna addrittura sul balcone.Dapprima un rapidissimo riepilogo sulle antenne verticali, tra le quali notiamo la famosa Ground-Plane, sia nella versione mono che in quella multibanda.
Si tratta di una tipica antenna 1/4 d'onda, cioe' ad un quarto d'onda, con riferimento sia alla lunghezza del radiatore verticale, che a quella dei radiali (che anch'essi irradiano ..) Il punto di alimentazione di tali antenne e' alla base, ove cioe' esiste un ventre di corrente ed ove, inoltre, a seconda dell'inclinazione dei radiali, l'impedenza di alimentazione e' prossima ai 50 ohm. Qui e' possibile accedere direttamente con cavo coassiale di
analoga impedenza, senza dover ricorrere a particolari accorgimenti per adattamento, bilanciamento, ecc.
Per un buon rendimento le ground-plane devono avere un buon piano di terra o, quanto meno (ma e' proprio il minimo indispensabile) almeno un radiale alla base per ogni banda di lavoro, nel caso di antenne multibanda. Per l'attivita' in 40 metri occorrerebbe quind disporre di almeno 10 metri di conduttore, se si usasse quell'unico radiale. Il secondo tipo di antenne verticali e' quelo usato soprattutto in campo CB, basato sul funzionamento in 1/2 onda cioe' a mezz'onda. In questo caso, alla base dell'antenna non esiste piu' un ventre di corrente, che presuppone cioe' un'alimentazione tramite cavo coassiale, bensi' un ventre di tensione, che comporta un'impedenza assai elevata (attorno al migliaio di ohm) e quindi un impossibile collegamento diretto via cavo con il trasmettitore, senza un sistema di adattamento dell'impedenza tra cavo ed antenna. In compenso un radiatore verticale a mezz'onda non necessita di alcun piano di terra; esso e', per cosi dire, autosufficente;
non abbisogna cioe' di uno specchio alla base in cui la radiazione del quarto d'onda si rifletta, poiche' lo "specchio" e' costituito dal quarto d'onda inferiore, e viceversa.
Verticale 1/2 onda 10 ai 40mt

Le trappole sintonizzabili
L'antenna che qui proponiamo e' fondamentalmente del tipo a mezz'onda, con trappole sintonizzablli per il funzionamento su piu' bande, in verita' non si tratta esattamente di un radiatore 0,5 d'onda bensi' d' uno 0,4 d'onda, non vi e' infatti molta differenza tra i due valori ed in compenso si risparmia almeno un paio di metri di filo e si raggiunge meglio lo scopo che ci siamo prefissi di non superare l'altezza di 3m i dati che forniamo sono quelli di fig. 1, ma poi ognuno puo' modificarli a seconda delle proprie esigenze.E' possibile quindi realizzare un'antenna piu' lunga, naturalmente variando un po'il dimensionamento delle varie parti anche perche', con le trappole sintonizzabili, specialmente se a portata di mano se l'antenna e' sul balcone a sul terrazzo, la sua ottimizzazione e' comoda. Adottato il valore 0,4 d'onda tutti i vari conduttori costituenti il radiatore di ogni singola banda dovranno essere lunghi 0,4 d'onda.si avra' cosi alla base praticamente un uguale valore d'impedenza che, sebbene alto, e' possibile abbassare con un conveniente dispositivo di adattamento. Nella foto e' visibile il palo di sostegno del sistema radiante; su questo, a spire alquanto spaziate, e' avvolto il filo, la cui spaziatura si restringe quando esso serve alla realizzazione della parte prevalentemente induttiva delle trappole.
Per la costruzione si inizia dalla banda dei 10m, per la quale e' necessario uno spezzone di filo lungo complessivamente 422 cm cioe' il 1/2 onda teorico moltiplicato per 0,4 onda; una parte di tale lunghezza (circa 3 m) sara' avvolta sul palo, mentre la
rimanente diciamo poco piu' di un metro costituira' il collegamenta con la scatola ove e' contenuto il sistema di alimentazione e adattamento.I dati per le bobine possono essere trovati nella letteratura tecnica per le antenne; in ogni caso i dati qui forniti e quelli ricavabili dalle illustrazioni sono gia' sufficienti. La lunghezza di filo necessaria al funzionamento in banda 15 m,
da aggiungere alla precedente (422 cm) per arrivare a 1/2 x 0,4 e' di altri 144 cm (per un totale cioe' di 566 cm) e poiche' nel conteggio occorre tenere conto del conduttore per la trappola dei 10 mt, costituita da 11 spire, restano circa 3 spire per arrivare alla trappola per i 15 m (v. foto), essendo una spira lunga circa 10 cm.
Analogamente si procede per la sezione dedicata ai 14 MHz, trappola esclusa.Quest'ultima va infatti montata sulla sezione successiva, avvolta con il filo per i 40 m su di un supporto isolante che puo' essere di diametro piu' piccolo del precedente.Per l'avvolgimento dei 40 m e' bene usare una lunghezza di filo leggermente superiore
a quella indicata perche' a differenza delle sezioni per le altre bande alla fine non vi e' alcuna trappola regolabile e pertanto la taratura perdetta banda verra fatta eliminando di volta in volta degli spezzoni di filo.
Nella fig. 2 e' rappresentato il dispositivo di adattamento. realizzato in una scatola di plastica avente dimensioni 80 x 80 mm,per impianti elettrici: si tratta di due nuclei ad anello (in ferrite), un connettore per il cavo coassiale, gli attacchi per il conduttore destinata all'antenna e quello per il collegamento a massa.
Su uno dei nuclei di ferrite e' avvolto il balun a rapporto 4: 1. si tratta di quattro spire bililari. L'altro nucleo serve unicarnente per la bobina di blocco (sei spire bifilari) delle correnti a RF sulla superficie del cavo coassiale.
Lo spunto per tale dispositivo di adattamento ci e' stato offerto da quello usato per l'antenna R4 della Cushcraft.
La realizzazione meccanica
Il palo di supporto e' un tubo per impianti, del diametro di 29 mm, irrigidito all'interno da un'anima di legno dello spessore dl 26 mm
Il filo e' di rame da 2,5 mm2. ricoperto.
Le bobine sono ancorate a barrette di ottone. filettate da 4 mm. che servono anche da collegamento al condensatore delle trappole.Ed ora veniamo a questi ultimi.In uno spezzone di tubo di alluminio dal diametro di 12 mm viene infilato il mantello isolante di un cavo per inpianti elettrici di opportuno diametro (nella fattispecie e' stato usato quello di un cavo NYM da 3 x 1,5) e dentro
di questo e' introdotto un tubo di alluminio del diametro di 6 mm. Il fissaggio di quest' ultimo avviene tramite un blocchetto di rame da 10 mm a due fori filettati 4 mm: nel foro superiore va avvitata la barretta filettata di bloccaggio al palo (non si dimentichi il controdado) ed in quello inferiore e' posto un bulloncino M4,da bloccare a taratura effettuata.Per il fissaggio del tubetto di diametro maggiore (quello 12 mm) al palo, abbiamo utilizzato
uno spezzoncino di tubo di alluminio da 20 mm, lungo poco piu' di un centimetro ed un sistema di viti; una di queste, che in realta'e' una barretta filettata M4. serve da ancoraggio al palo, oltre che da morsetto per il condensatore (ovviamente essa non puo' attraversare
completamente quest'ultimo), mentre l'altra assicura. una volta bloccata, un buon contatto elettrico. Al riguardo ci si preoccupi di rimuovere per bene, in corrispondenza dei contatti, la leggera ed invisibile patina di ossido che solitamente ricopre i tubi di alluminio, che altrimenti si potrebbero avere anomalie di funzionamento.
Taratura senza problemi
La regolazione per le bande dei 10,dei 15 e dei 20m avviene tramite i tubetti di alluminio che costituiscono i condensatori delle rispettive trappole, nella ricerca del raggiungimento del minimo rapporto di onde stazionarie introducendo od estraendo di volta in volta,leggermente i tubetti stessi.Per la banda dei 40m, come gia' detto, viene invece variata la lunghezza del filo del rispettivo avvolgimento, accedendo ovviamente al capo superiore qualora poi si intendesse utillizzare anche dei radiali, occorrera' procedere ad una nuova taratura. E infine necessario preoccuparsi di una buona protezione dagli agenti atmosferici, in particolare per quanto attiene ai condensatori. Noi abbiamo usato materiali in plastica per l'industria dell'imballaggio. Utili sono anche certe gomme al silicone, commercializate in cartucce. Il tutto verra' infine laccato ed i contatti saranno ricoperti (all'esterno) con quel grasso che serve a proteggere gli elettrodi degli accumulatori d'auto.
Cosi protetta questa antennna gia resiste da due anni alle intemperie del Nord tedesco, senza che il sole, la neve o la pioggia modifichino il ROS.Infine il costo anche calcolando di reperire i componenti in negozio, esso non supera le settantamila lire.
Le lire non cisono piu aime,'saranno diventati 40 euro.
 
     
Gerhard Bruggemann-DL3HCV - Rewritten by I1WQR

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